Prima il via libera unanime della Giunta, così da permettere la riqualificazione dell’intero edificio con una serie di interventi per trasformarne una parte ad uso commerciale, destinando all’impiego pubblico alcuni spazi tra cui il caratteristico cortile e dei vani attigui che verranno impiegati per servizi rivolti alla cittadinanza. Ed oggi l’accordo tra Comune e Edizione srl, società finanziaria del gruppo Benetton, rappresentata da Gilberto Benetton, formalmente proprietaria del palazzo.
Chiarito il futuro per il cinquecentesco fondaco dei Tedeschi, ossia l’ex sede delle Poste centrali di Venezia sul canal Grande, ceduto dalla società guidata da Massimo Sarmi tre anni fa e liberato nell’ottobre del 2010.
L’immobile, quindi, “ritrova la sua originaria destinazione, quella di un luogo deputato allo scambio, al commercio, alle relazioni e alla produzione culturale. Un nuovo fondaco a disposizione della città”, ha commentato il sindaco Giorgio Orsoni. “È un intervento importante -ha continuato- che va nella direzione che avevamo auspicato sin dall’inizio, evitando così la trasformazione in hotel di questo prestigioso palazzo, in sintonia col sentire della città e di questa Amministrazione. Il nuovo fontego potrà creare ricchezza, rivivificando il centro storico in termini di commercio di pregio e di lavoro; oltre ai 400 nuovi impiegati si prevede infatti un enorme indotto. Il Comune di Venezia crede molto in questo progetto e lavoreremo con impegno affinché i lavori possano iniziare nel più breve tempo possibile”.
Il progetto -è la precisazione che giunge dallo stesso Ente locale- “richiede il rilascio del permesso a costruire in deroga allo strumento urbanistico vigente, l’autorizzazione della Soprintendenza e le necessarie autorizzazioni commerciali”. Il titolo abilitativo verrà concesso in un secondo momento con ulteriori atti. Gli interventi di valorizzazione saranno accompagnati dal riconoscimento di un beneficio pubblico in capo al Comune che le parti hanno riconosciuto in sei milioni di euro, non considerando in questa cifra gli oneri dovuti dalla legge.