Realtà spesso insulari e magari conosciute soprattutto dai filatelisti, come Abkhazia, Cipro Turca, Cocos, Formosa, Man, Mayotte, Redonda, Ryukyu, Sealand, Seborga, Somaliland, Tibet, Transnistria. Hanno in comune due aspetti: avere emesso francobolli (evidentemente, in alcuni casi considerati alla stregua di etichette) ed essere citati nel volume “Atlante dei Paesi che non esistono”. Dove -attraverso il sottotitolo- viene proposto di andare “Alla scoperta di 50 Nazioni che non hanno confini”.

L’idea è del professore in Geografia ad Oxford (ed autore di libri di viaggio) Nick Middleton, che ha inteso porre l’attenzione su un mondo di confini mobili, leader visionari e popoli dimenticati. Territori che vivono una condizione fluida: hanno una bandiera ed un territorio rivendicato, possono essere visitati, ma… ci sono alcuni ma.

“Viviamo in un’era di comunicazione universale senza precedenti, un’epoca in cui la globalizzazione erode l’importanza dello Stato-Nazione”, annota comunque lo specialista. “Il nostro pianeta sta diventando un luogo sempre più privo di confini, dove le frontiere nazionali hanno un’importanza relativa rispetto ai movimenti di merci e investimenti (anche se il movimento dei popoli è tutta un’altra storia). Il potere dei Governi nazionali è stato diluito e usurpato da alcuni nuovi attori sul palcoscenico mondiale, tra cui le organizzazioni internazionali, le corporazioni transnazionali e gli enti non governativi”.

Nel volume, in Italia edito da Rizzoli, ogni entità citata è approfondita tramite cartine e presentazioni, sviluppandosi complessivamente per 240 pagine di grande formato, con immagini a colori. Il prezzo di copertina è pari a 24,90 euro.