Come mai la decisione di scrivere su Wikipedia a proposito del francobollo automatico? “Qualche anno fa, consultando la pagina, ho provato un forte disagio per il contenuto veramente scarso e per l’inesattezza dei dati”, ammette ora Flavio Rota, proseguendo l’intervista con “Vaccari news”. “C’era una breve descrizione, un elenco di appena quindici Paesi emittenti ed una sola foto, di un distributore di francobolli tradizionali che nulla centrava. Ho salvato la pagina e, ogni tanto, la guardo... Questo mi ha spinto nel tentativo di dare un contributo serio e inoppugnabile, indirizzato alla formazione del collezionista italiano interessato alla materia. Inoltre, sono insofferente nel vedere i cataloghi nazionali che evitano di classificarli! Unica eccezione sono le emissioni della Città del Vaticano, che però -a mio parere- vengono trattate in modo insufficiente e non adeguato”. La pagina è scritta completamente da lei? “Sì. Ho inviato il link a tanti collezionisti del settore, di tutto il mondo, ricevendo molti consensi: mi è stato chiesto anche se avessi l’intenzione di fare la versione in inglese”. Quando ha cominciato a scriverla e quanto tempo ha impiegato per raggiungere l’attuale risultato? “Circa un anno fa tentai il primo aggiornamento dell’elenco dei Paesi emittenti; subito mi sono arenato di fronte alla complessità della procedura prevista da Wikipedia. Nel luglio scorso decisi di affrontare seriamente l’operazione: dapprima ho pensato e delineato uno schema che toccasse tutti gli aspetti della materia. Nello sviluppo dei primi capitoli, ho alternato momenti durante i quali studiavo il sistema e l’editor di Wikipedia. Dopo aver operato alcuni tentativi di aggiornamento (sono stato contattato e ho ricevuto i ragguagli), ho proseguito con il lavoro caricando i capitoli, passo dopo passo, per terminare infine questo gennaio”. I collezionisti dovranno aspettarsi altre pagine? “Questo è il mio primo ed unico lavoro su Wikipedia. Non penso di scrivere su altri argomenti, ma solo di aggiornare e sviluppare tale voce”. È facile lavorare su tale supporto? “Non è facile, è stata l’unica vera difficoltà, perché l’editor è alquanto limitato ed obsoleto. Il risultato grafico è abbastanza soddisfacente ma non è certo quello che avrei voluto ed ottenuto con i programmi attuali”. Due parole, in generale, sull’attendibilità di Wikipedia: c’è da fidarsi o no? “Direi che è uno strumento da prendere con le molle; non è la classica enciclopedia, dove dietro figura un comitato di esperti che analizza e vaglia i contenuti. Per contribuire allo sviluppo di una enciclopedia universale, penso siano necessarie due cose: essere degli specialisti riconosciuti nel campo ed avere capacità di organizzare e sviluppare le idee”. Nel 1992 e poi nel 2000 ha fatto anche un catalogo cartaceo; a quando il prossimo? “Sono parecchi anni che ci penso, anche perché ho ricevuto molte sollecitazioni in tal senso. Il problema sono i costi per le traduzioni e la stampa; le precedenti edizioni sono state completamente a mio carico. Ho compiuto inutilmente qualche tentativo per trovare uno sponsor, ma in Italia la materia è poco apprezzata e, quindi, ha poco mercato. Ciononostante, non nascondo di aver studiato e sviluppato una soluzione abbastanza innovativa che esula completamente dal layout utilizzato dai cataloghi tradizionali. Puntando, cioè, ai dati tecnici, da proporre in modo chiaro ed immediato”. Auguri!
Francobolli automatici/2 Il forte disagio per i contenuti
02 Feb 2013 09:32 - NEWS FROM ITALY
L’idea di rifare la pagina -dice Flavio Rota- è nata dopo aver letto quanto figurava su Wikipedia