Rimasero in carcere a Reggio Emilia sino al 28 dicembre 1943, quando i fascisti decisero la loro fucilazione come rappresaglia ad un attentato dei partigiani. L’estremo sacrificio dei sette fratelli Cervi (Agostino, Aldo, Antenore, Ettore, Ferdinando, Gelindo ed Ovidio) e del loro compagno Quarto Camurri fu consumato all’alba di quel giorno al poligono cittadino. “Rappresenta uno spartiacque per la Resistenza” locale; il movimento si riorganizzò, facendo di quel martirio un simbolo per gli altri.
Così l’Istituto “Alcide Cervi” ricorda il dramma. Per oggi pomeriggio e per domani, in alcune località dell’area (oltre al capoluogo, Campegine, Gattatico e Guastalla) ha definito delle iniziative per ricordare i settant’anni trascorsi dalla loro uccisione e, allo stesso tempo, avviare una riflessione sulla memoria pubblica della Resistenza e sull’identità nazionale.
Sabato vi sarà anche l’annullo, disponibile dalle ore 9.30 alle 14.30 presso il collegato Museo, che si trova in via Fratelli Cervi 9 a Gattatico. L’obliterazione e la cartolina abbinata sono opera dell’incisore Maurizio Boiani.
A livello postale sono stati ricordati nel passato con il francobollo italiano da 750 lire emesso il 25 settembre 1993; si aggiunge il 5 som proposto il 18 giugno 2005 dal Kirghizistan.