Coinvolge le città di Sapporo e Sendai la dichiarazione di stato di forza maggiore lanciata da Japan post e si estende alle aree settentrionali del Paese, l’11 marzo colpite dal devastante terremoto e dal conseguente tsunami.
Naturalmente la situazione è ancora molto instabile, però qualche dato è stato diffuso. Tutti i flussi dei dispacci postali in ingresso e in uscita sono stati interrotti e non vengono più prese in carico posta o merci, ad eccezione di prodotti medici o comunque utili a gestire l’emergenza. Gli uffici di scambio risultano ancora attivi, ciò nonostante non consegnano né ricevono materiali in parecchie zone, comprendendo le prefetture nordiche di Hokkaido, Aomori, Akita, Iwate, Miyagi, Yamagata, Fukushima ed Ibaraki (i codici postali cominciano con i numeri 00, 01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08, 09, 30, 31, 96, 97, 98 e 99).
I ritardi potrebbero interessare anche altre località non direttamente coinvolte dalla tragedia, perché i voli sono stati deviati e le condizioni dei trasporti interni rimangono critiche.
La società, comunque, ha garantito che manterrà informati gli altri operatori sull’evolversi della situazione.