Una personalità “agonistica e complessa”, che il carteggio spedito a Caterina Brero, prima fidanzata e poi moglie, contribuisce a ricordare. Ne sono certi alla Nino Aragno editore, casa che ha firmato “Lettere a Rina”. Mittente, lo scrittore e collaboratore della “Stampa” Giovanni Arpino (1927-1987).
Curata da Alberto Sisti e Rosella Zanini, la raccolta documenta le 167 missive imbucate tra il maggio del 1950 e l’agosto del 1962. “Rugose e amorose, furibonde e affocate”, appartengono a due diversi tronconi temporali. Uno, più compatto, è quasi tutto concentrato negli anni della leva, e dunque legato all’inganno di un’istituzione totale qual è quella militare, ma anche -e soprattutto- all’evidenza di una personale inadattabilità. Il secondo, dai vistosi vuoti, comprende i primi nove anni di vita coniugale: è legato alla paternità, agli impegni, ai viaggi, agli screzi, alle difficoltà, al lavoro matto e disperato. Insieme rappresentano la più persuasiva conferma di un vivere “altro”, orgoglioso, inquieto, ribelle, generoso, estroso, solitario. Che fa di Arpino uno degli autori meno classificabili del secondo Novecento nazionale.
Il libro conta 413 pagine ed ha un prezzo di copertina pari a 15,00 euro.