La filatelia nazionale festeggerà il padre Luigi, economista e presidente della Repubblica, senza un particolare anniversario, essendo vissuto tra il 24 marzo 1874 e il 30 ottobre 1961; secondo il recentissimo cambiamento di programma, il francobollo da 0,60 euro arriverà il prossimo 23 marzo, e non più il 25. Dimenticando però il figlio Giulio, nato un secolo fa giusto, il 2 gennaio 1912 (morì il 5 aprile 1999).
A rimediare è l’azienda che ha fondato, appunto la Giulio Einaudi editore. Tra le proposte, ha organizzato una serata al teatro Carignano di Torino, in programma per le ore 20.45 di lunedì 27 febbraio.
“Proveremo -è l’annuncio- a raccontare il gusto per il dialogo, l’apertura al confronto, la ricerca, la curiosità e l’impegno per la scoperta culturale”. “Caro Giulio” -questo è il titolo dell’appuntamento- “sarà un vero e proprio spettacolo”, curato da Ernesto Franco con il regista e direttore del teatro Stabile di Torino Mario Martone. “Attraverso la corrispondenza di Giulio Einaudi con i suoi autori e collaboratori, darà voce al dibattito culturale interno alla casa editrice, e proverà a restituire il senso di un progetto che ancora oggi portiamo avanti”.
Passato e presente saliranno insieme sul palco, perché a leggere le missive di Natalia Ginzburg e di Primo Levi, di Massimo Mila e di Norberto Bobbio, di Cesare Pavese, di Italo Calvino e di molte altre grandi firme che hanno fatto la storia della società sarà una nuova generazione di autori, alcuni di quelli che oggi la caratterizzano: Niccolò Ammaniti, Andrea Bajani, Ascanio Celestini, Diego De Silva, Giorgio Falco, Marcello Fois, Nicola Lagioia, Carlo Lucarelli, Melania Mazzucco, Michela Murgia, Valeria Parrella, Francesco Piccolo, Benedetta Tobagi, Simona Vinci e Hamid Ziarati.
L’iniziativa è ad invito; per questo sarà trasmessa in diretta anche su un megaschermo posto in piazza Carignano.
In occasione del centenario, “sono nate molte altre iniziative organizzate da librerie, biblioteche o dagli stessi lettori”.