“Trasporta il visitatore in un vero e proprio viaggio nel tempo e lo proietta nel periodo storico di grande fermento che ha condotto all’Unità d’Italia”. È quanto annunciano dal Museo del Risorgimento di Genova proponendo la mostra intitolata “Le lettere di Mazzini”, disponibile fino al 10 marzo.
Protagoniste sono dunque le conversazioni scritte che il personaggio, con la sua minuta grafia, intratteneva con altri grandi al centro del periodo: su tutti, Camillo Benso conte di Cavour e Giuseppe Garibaldi. A offrire “uno spaccato ancora più esaustivo del pensiero e dell’azione mazziniana”, si aggiunge lo scambio epistolare con i principali esponenti della vita economica e sociale della Superba, come le società e le confederazioni operaie.
Quasi tutte le lettere -particolarità- sono su carta velina, che le rende delicate quanto preziose testimonianze. Per la sua consistenza estremamente sottile, tale supporto era ideale per spedire messaggi cospirazionisti tra i rivoluzionari.
Al patriota si affianca tuttavia l’uomo, con una complessità di carattere contraddistinta dalla “grande umanità che traspare dalle bellissime missive inviate alla madre Maria Drago”, figura che lo guidò spiritualmente per gran parte della vita, e ad Adele Zoagli Mameli, genitrice di Goffredo Mameli.
L’allestimento propone, inoltre, dipinti e cimeli conservati nella medesima sede. Già casa dello stesso interlocutore, si trova in via Lomellini 11.