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editor Fabio Bonacina

27238 news from 8/3/2003

Uno di questi, applicato su un telegramma, è inserito nel percorso che il Maga di Gallarate (Varese) ha dedicato allo scultore e pittore elvetico

La mostra è ospitata al Maga di Gallarate (Varese)
La mostra è ospitata al Maga di Gallarate (Varese)

Anche l’asettico modulo di un telegramma poteva essere utile nel momento dell’ispirazione. La parte bianca del foglio e una penna: l’artista fissò i pensieri che aveva nella testa, abbozzò delle figure, le ripeté aggiustando qualche dettaglio o magari le abbandonò incompiute.

È quello che accadde ad Alberto Giacometti; i suoi schizzi, attributi al periodo compreso tra il 1955 ed il 1960, sono presenti, ad esempio, su un formulario che riporta un messaggio inviato da New York, mittente il commerciante d’arte Pierre Matisse (figlio del pittore Henri). Formulario elevato al rango di documento da esporre con tanto di titolo: “Donna in piedi e tre teste”.

Pierre Matisse -spiega Michael Peppiatt attraverso il volume “Nello studio di Giacometti” (Electa)- visitò spesso lo studio e acquistò varie opere. “Ma la novità più entusiasmante fu l’invito a tenere una personale a New York, rivoltogli da Matisse per mezzo di una serie di telegrammi intercontinentali… Sempre allo scopo di sottolineare l’importanza dell’avvenimento, Giacometti inviò a Matisse una lettera dattiloscritta di nove pagine, che iniziava con le parole «ecco l’elenco delle sculture che ti ho promesso» e proseguiva con una descrizione accuratamente formulata dell’evoluzione della sua produzione scultorea, accompagnata da impressionanti piccoli disegni delle opere principali, inframmezzati al testo; anche la lettera fu pubblicata nel catalogo”.

Il telegramma può essere esaminato, fino al 5 giugno, al Maga di Gallarate (Varese), nell’ambito della mostra “Giacometti - L’anima del Novecento”. Mostra dedicata allo scultore e pittore elvetico vissuto tra il 1901 ed il 1966, che il suo Paese ha omaggiato con un francobollo da 10 centesimi il 21 settembre 1972. Propone sculture (fra cui alcune tipiche figure filiformi ma non “Le chien”, presente nel 5,00 franchi emesso dalla Francia il 7 dicembre 1985), dipinti e disegni provenienti prevalentemente dalla collezione degli eredi. Non è mai stata esposta in Europa nella sua completezza da quando ha lasciato lo studio parigino dell’artista, una delle icone del Novecento. Altri prestiti, invece, giungono dalla Gnam di Roma e da una collezione privata.

L’aspetto di appuntarsi le idee emerge anche da altri frangenti, come ammette lo stesso Peppiatt, che fra l’altro ha curato l’allestimento. “È un materiale -afferma- che getta nuova luce sul modo di lavorare di Giacometti, «afflitto» da una specie di compulsione al bozzetto. Tanto da schizzare sulla prima pagina di «France soir» dei nudi di Christine Keeler, la showgirl che fece tremare l’establishment britannico degli anni Sessanta quando venne riconosciuta come l’amante del tory John Profumo. Il quotidiano, datato 1963, portava in prima pagina un articolo sul piccante affair. Corrispondenza che, evidentemente, ispirò l’artista svizzero solleticando il suo bisogno di disegnare”. “Ha schizzato ovunque: sulle pagine dei libri, come su pezzi di carta presi nei caffè”. Tali appunti volanti “erano per lui una forma di pensiero istintivo. Non stava mai senza una matita in mano o una sigaretta in bocca”.

Le opere scelte coprono l’intero percorso della ricerca artistica di Giacometti, benché molti aspetti puntino verso un ambiente intimo, com’è lecito attendersi da una collezione di proprietà della stessa famiglia.

Aggiornamento del 28 aprile 2011: la mostra è stata prorogata fino al 19 giugno.

Tra gli oggetti esposti, questo telegramma. Inviato dal commerciante Pierre Matisse, l'artista lo impiegò per disegnare una donna in piedi e tre teste. Secondo gli esperti, li aggiunse tra il 1955 ed il 1960
Tra gli oggetti esposti, questo telegramma. Inviato dal commerciante Pierre Matisse, l'artista lo impiegò per disegnare una donna in piedi e tre teste. Secondo gli esperti, li aggiunse tra il 1955 ed il 1960



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