Il conflitto si racconta, anche attraverso il materiale postale. È “Verso la Grande guerra - Storia e passioni d’Italia dalla crisi di fine Ottocento a D’Annunzio”, allestimento ospitato ancora fino al 6 gennaio a Roma presso il Vittoriano (ingresso libero da piazza dell’Ara Coeli; orari: tutti i giorni 9.30-18.30, venerdì, sabato e domenica chiusura alle 19.30).
Vuole ricostruire il contesto nazionale ed internazionale che portò allo scontro attraverso oltre duecento oggetti tra dipinti, disegni, incisioni, fotografie, volumi, cartoline, giornali e filmati. L’esposizione è curata dal presidente dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, Romano Ugolini, e dal vicedirettore al Museo centrale del Risorgimento, Marco Pizzo. Costituisce -anticipano gli organizzatori- la prima tappa di un’esperienza triennale che vedrà nel 2013 la mostra “Italia ed Europa alla vigilia del conflitto e il Futurismo” e culminerà nel 2014 con “La Grande guerra”. Intende analizzare le tipologie di reperti funzionali al racconto storico, focalizzando l’attenzione sulle fonti conservate nei diversi archivi. Avendo presente che, tra i numerosi effetti provocati, uno non irrilevante fu il radicale rinnovamento delle metodologie utili alla documentazione. I combattimenti furono visti, seguiti e descritti da decine di fotografi, pittori, scrittori che testimoniarono la loro partecipazione mediante i più svariati mezzi di espressione, dai giornali di trincea ai quaderni delle scuole al fronte, dalle missive private scambiate con le famiglie ai volumi a stampa di memorie.
Nelle teche, fra l’altro, l’arietta sentimentale “Lettera dal fronte” (parole di Camillo Marulli, musiche di Luigi Giordano), cartoline di propaganda e satiriche, un richiamo al lavoro del fotografo Luca Comerio per il film sulle corrispondenze dei belligeranti, carteggi riguardanti il “Vate”.
Il Museo centrale del Risorgimento ha avviato da tempo un vasto progetto di ricognizione dei materiali relativi alla Grande guerra anche grazie all’importante patrimonio che conserva (circa 80mila fotografie, 500 tra disegni e dipinti, 150mila cartacei). Fin dal 1915 rappresenta il punto di raccolta per tutto quanto appare utile.
Il percorso (peccato che, seguendo la segnaletica, si cominci dalla fine!) si sviluppa in diverse sezioni capaci di raccontare la crisi di fine secolo, l’età giolittiana (la Rivoluzione industriale, il Colonialismo, l’Italia agli inizi del Novecento tra socialisti e cattolici), Gabriele D’Annunzio ed il Primo conflitto mondiale.