Tra le problematiche attuali vi è la mancanza di finanziamenti, e Poste italiane punta al “crowdfunding”. Ossia alla raccolta di risorse per aiutare economicamente i progetti ritenuti meritevoli.
Ecco, quindi, “Postepay crowd”. La mossa -spiega una presentazione- è volta a sorreggere le idee vincenti. “Chiunque voglia mettere in pratica una propria iniziativa può cercare sostenitori con questa nuova modalità meritocratica”, basata sul coinvolgimento della rete di amici e dei social network. Ogni mese alcuni piani, tra quelli che avranno raggiunto la metà del budget richiesto, verranno sovvenzionati per la restante quota, fino ad un massimo di cinquemila euro.
L’interessato, (designer, fotografo, sviluppatore…), se ha un progetto inseribile in alcune categorie (servizi di e-government, digitali di utilità sociale per i cittadini, di partecipazione alla “cosa pubblica”, applicazioni mobili per supporti di pubblica utilità, digitali dedicati al commercio elettronico), deve caricarlo su un sito gestito dal partner Eppela, definendolo in ogni dettaglio (titolo, immagine, descrizione, video, racconto autobiografico). Stabilisce un budget ed un arco di tempo attraverso il quale raccoglierlo (da quindici giorni fino ad un massimo di quaranta). E sceglie le ricompense da corrispondere a coloro che interverranno nell’iniziativa attraverso una donazione.
Quanto ai contributori, devono essere iscritti alla stessa Eppela, individuare l’obiettivo da condividere ed effettuare il versamento tramite carta di credito o prepagata (ecco l’interesse immediato di Poste). Se il progetto andrà a buon fine, il donatore verrà messo in contatto con il partecipante per ottenere nei tempi e nei modi stabiliti da quest’ultimo la contropartita.