L’Impero Ottomano era ormai in declino, ma non così il capitolo postale, sviluppato proprio grazie alla sua debolezza e determinato dalle potenze europee. Il materiale originato da tale contesto costituisce ancora oggi una significativa fonte di interesse e di ricerca, capace di rinnovarsi nonostante il tempo trascorso.
È il caso degli uffici austriaci, che hanno dato adito a diversi lavori. Uno classico venne sottoscritto, decenni fa, da Simon Dicran Tchilinghirian e William Stewart Easton Stephen; ora si ripresenta aggiornato, integrato e semplificato da Hans Smith, grazie all’Austrian philatelic society.
L’esito è rappresentato da 220 pagine di formato “A4” con immagini a colori (non mancano le riproduzioni dei bolli ed alcune foto d’antan); in Italia è commercializzato a 68,00 euro.
L’opera, scritta in inglese, si apre con un’introduzione storica. Utile la tabella che traduce nelle varie lingue i nomi geografici dell’area: in inglese, tedesco ed italiano di allora, nonché nella versione attuale. Poi, l’analisi centro per centro, cominciando da Adrianopoli (adesso Edirne, in Turchia) ed arrivando a Volo (Volos, in Grecia). Dando le informazioni di base, senza però azzardare ipotesi di valutazione commerciale.