La struttura culturale depredata e incendiata, il ministro alla Cultura che vi si reca per una visita di circostanza e, nella foto diffusa, sbuca la gigantografia di un francobollo.
È successo in Algeria, in questi giorni al centro dell’attenzione per le proteste contro la quinta candidatura (in seguito ritirata) del presidente uscente, Abdelaziz Bouteflika, e per la richiesta di un effettivo rinnovamento al vertice.
Durante una delle manifestazioni -spiega il giornalista locale Med Achour Ali Ahmed- alcune persone hanno assaltato il Museo nazionale delle antichità e delle arti islamiche presente nella capitale, il cui materiale è stato spesso impiegato per caratterizzare i francobolli nazionali. Sono scomparsi (e poi ritrovati) sciabole, spade, fucili risalenti al periodo ottomano e alla prima resistenza contro l’occupazione francese; quindi, gli sconosciuti hanno appiccato il fuoco a parte dei locali.
La visita del rappresentante governativo, Azeddine Mihoubi, è stata immortalata dai fotografi. Alla sua destra, sui muri anneriti dalle fiamme, spicca il richiamo allo 0,40 dinari realizzato da Mohamed Temmam ed emesso il 27 giugno 1970: riproduce un’arma del XVIII secolo.