Sono i principali aspetti che Poste continua, giustamente, ad opporre nel momento in cui si verificano ritardi o inconvenienti nelle consegne. Riguardano la mancanza di uno stradario aggiornato e completo nelle vie e nei numeri civici (compito che spetta al Comune) e l’assenza di targhette identificative sulle cassette o la non comoda disponibilità delle stesse (in carico al destinatario o all’amministratore dello specifico edificio). Vicenda vecchia, come testimoniano manifesti e annulli, fra cui il “Dotate la vostra abitazione di idonea cassetta per lettere” utilizzato mezzo secolo fa. Anche la tecnologia, può aiutare, e la revisione del “Geopost” si inserisce nel contesto. L’obiettivo -spiegano da Poste- “è avere un unico strumento, integrato con le banche dati aziendali, che permetta di raccogliere in maniera strutturata e organizzata tutte le informazioni relative al «sistema logistico del recapito» e che sia in grado di supportare l’organizzazione nella sua evoluzione”. In più, deve risultare di aiuto nell’automatizzare gli smistamenti, organizzare le informazioni per prodotto e sostenere le attività di marketing, facilitare le interrogazioni e i report, integrarsi con il palmare affidato ai portalettere. Occorre, infine, che sorregga i nuovi servizi a valore aggiunto. Bisogna, insomma, che lo strumento cambi ruolo, diventando più dinamico: ideato soprattutto per studiare la prestazione del fattorino e per gestire i repertori degli impianti di smistamento, nella nuova versione deve accogliere informazioni sul singolo civico (presenza di portiere e di cassette per la pubblicità, numero di scale, abitazioni, uffici e negozi, tipologia delle cassette...) e dati commerciali sul cliente, utili per le innovazioni e l’organizzazione del recapito. Al tempo stesso, deve essere impiegabile nella fase di raccolta, un’altra delle procedure che la società sta sviluppando, ad esempio con il “pick up”.
Il “Geopost” cambia
19 Mar 2010 14:16 - NEWS FROM ITALY
Integrato ai palmari dei portalettere, ma anche adatto alle nuove prestazioni che l’azienda sta sperimentando, come il ritiro a domicilio delle corrispondenze