Divenne di moda tra i filatelisti quando, l’1 ottobre 1969, cominciarono le moderne emissioni autonome. In realtà, le produzioni locali sono precedenti, ed una risale alla Seconda guerra mondiale, emessa tra il 1941 ed il 1944 in seguito all’occupazione tedesca. È proprio la serie citata sulla copertina del romanzo di Mary Ann Shaffer “La Società letteraria di Guernsey” (342 pagine, 19,50, Sonzogno).
La storia comincia un po’ dopo, nel gennaio del 1946. In una Londra fredda e grigia, dove gli abitanti si aggirano come fantasmi fra edifici distrutti, credendo comunque in un futuro migliore, Juliet Ashton, giovane scrittrice di successo, sta cercando il soggetto per il suo nuovo romanzo.
Inaspettato, lo spunto nasce da una lettera di Dawsey Adams, fattore dell’isola di Guernsey, che ha trovato il suo indirizzo su un vecchio libro usato. I due iniziano una fitta corrispondenza e lei comincia a immaginare il mondo in cui vivono quest’uomo e i suoi tanti amici, un mondo meravigliosamente eccentrico. È Dawsey a svelare a Juliet la storia della Società letteraria, nata per sfuggire al coprifuoco tedesco durante il periodo bellico. Da quel fatidico momento, un gruppo di persone che fino ad allora si era limitato alle Sacre scritture, ai cataloghi di sementi e alla “Gazzetta del porcaro” scopre un genere diverso di lettura: Shakespeare, Marco Aurelio, Jane Eyre, i grandi classici. Da semplice pretesto, la lettura diventa un vero e proprio piacere, tanto che il circolo continua a esistere a e prosperare anche a conflitto finito.
A poco a poco Juliet amplia il cerchio dei suoi corrispondenti e, sempre più affascinata dalle storie degli abitanti dell’isola, dalle loro vite straordinarie, da come l’amore per i libri li abbia aiutati a superare gli orrori, decide di partire. E proprio a Guernsey riuscirà a trovare non solo l’ispirazione per il suo lavoro, ma qualcosa che le cambierà per sempre il corso della vita.