Chissà cosa avranno pensato i componenti della “Banda della Posta”, il gruppo fatto scoprire da Vinicio Capossela, davanti alla novità del “loro” ufficio postale. Perché -così narra la… leggenda- si posizionavano di fronte all’edificio attendendo che arrivasse il furgone con i soldi per le pensioni e solo allora tiravano fuori dalle custodie i propri strumenti mettendosi a suonare. Da ieri, però, la sportelleria di piazza Scoca 4 a Calitri, ancora caratterizzata dall’insegna d’epoca ministeriale “Poste e telecomunicazioni”, presenta una novità. Novità solennizzata dalla presenza del sindaco, Michele Di Maio, e, per l’azienda, dal direttore della filiale di Avellino, Giacomo Scibelli. Le pareti esterne sono state caratterizzate con un murale, dovuto ad Alaniz. È una nuova concretizzazione della seconda tappa, quella riguardante i centri minori, riferita al progetto “Paint”, ovvero Poste e artisti insieme nel territorio. Quasi in coerenza con la filosofia dei musicisti, l’opera vuole rappresentare il lato “romantico” del servizio postale. Ai tempi in cui le corrispondenze rappresentavano il mezzo di comunicazione più popolare, la figura del portalettere che si muoveva a piedi o in bicicletta assumeva talvolta un ruolo vitale per le persone: il destino di ciascuno poteva cambiare per quanto scritto su un semplice pezzo di carta. L’aspetto particolare sta nel riscontrare come un elemento apparentemente fragile come quello della missiva possa essere così cruciale per la vita di molti individui.
Il portalettere ritorna alla bicicletta
15 Mag 2019 12:57 - NEWS FROM ITALY
È quello rappresentato da Alaniz nel contesto del progetto “Paint”. Succede a Calitri (Avellino), paese reso famoso dalla “Banda della Posta”