“Us man in space”, vale a dire “L’uomo statunitense nello spazio”. È quanto si legge sul francobollo da 4 centesimi che gli Usa emisero il 20 febbraio 1962 in onore del progetto “Mercury”, concretizzato quel giorno. Quando un astronauta entrò in orbita attorno alla Terra facendovi tre giri in 4 ore e 55 minuti. Era John Glenn, scomparso ieri a novantacinque anni (nacque il 18 luglio 1921).
L’impresa permise di recuperare il vantaggio conquistato dall’Unione Sovietica, che già un anno prima, il 12 aprile 1961, spedì per 108 minuti attorno al pianeta la prima persona al mondo, Jurij Alekseevič Gagarin. Per Washington derivò uno shock.
La carta valore -annota “Pictorial treasury of Us stamps”- fu distribuita in segreto agli sportelli postali e messa in vendita solo nel momento in cui il colonnello completò la missione. Risultò dunque il primo commemorativo nazionale uscito contemporaneamente all’evento che doveva celebrare. Vi compare la capsula impiegata, la “Friendship 7”. Venne stampato in cento milioni di pezzi che però non bastarono, per questo si decise di raddoppiare la tiratura.
Secondo la tradizione locale, l’astronauta ed aviatore, che poi fece anche carriera in politica, non venne citato espressamente, neanche in seguito, in quanto vivente. Facile immaginare che fra qualche mese il suo Paese gli renderà un tributo dentellato. Si aggiungerà ai numerosi esemplari già arrivati dai quattro angoli del globo.