“Modelli di lettere scientifiche dettate dal professore Monti”. Non è il nuovo incarico dell’ex presidente del Consiglio, ma un vademecum tascabile da 36 pagine che, nel 1888, spiegava agli interessati come scrivere lettere.
Lettere di ogni tipo, in base all’esigenza: commerciali e d’affari, per domandare danaro e favori, a carattere familiare, d’augurio e congratulazione, di scusa ringraziamento invito o rimprovero, di condoglianze, d’amore e via repertoriando. Si conclude, fra l’altro, con esempi per compilare un vaglia cambiario o una cambiale.
La testimonianza torna d’attualità ora, nel momento in cui l’anno scolastico -sia pure con le tribolazioni di prammatica- ricomincia a scandire le giornate di alunni e famiglie.
A proposito, ma quanti ragazzi oggi saprebbero scrivere una missiva sintetica e chiara, per giunta senza ricorrere a slang o ad abbreviazioni e faccine tipiche di sms ed e-mail? E quanti potrebbero redigere senza difficoltà un modulo? Forse il librettino d’antan potrebbe uscire dalle collezioni di coloro che sono appassionati del mondo postale, per finire un’ora fra i banchi…