Tutto cominciò quando, tra il 1994 ed il 1995, ad Atene si scavava per estendere la metropolitana. Vennero alla luce, così, ulteriori aree della già nota necropoli “Ceramico”. In particolare, fu individuata una fossa comune con i resti di centocinquanta persone di ogni età, morte per un’epidemia tra il 430 ed il 426 avanti Cristo. Per capire le origini del contagio vennero effettuate campionature poi studiate in laboratorio, identificando il responsabile: il batterio Salmonella typhi. Tra i reperti studiati, il cranio di una ragazza undicenne, soprannominata dagli specialisti Myrtis. Si è conservato in condizioni eccellenti, senza perdite ossee, con la mascella inferiore e tutti i denti intatti. Questo ha dato origine all’idea di ricostruire la testa di un bambino vissuto ai tempi di Pericle, creando una replica esatta del teschio e del volto. È quello che, adattato da Anthoula Lygka, compare nel foglietto da 1,50 euro emesso dalla Grecia il 15 febbraio. Il Centro di informazione regionale delle Nazioni Unite ha fatto della ragazzina l’amica degli obiettivi di sviluppo del millennio delle Nazioni Unite.
Il viso ricostruito
27 Feb 2018 00:56 - FROM ABROAD
Appartiene a Myrtis, undicenne morta durante l’epidemia di tifo subita da Atene tra il 430 ed il 426 avanti Cristo. Figura nel foglietto di Grecia