Una panoramica aggiornata, ma senza vistosi cambiamenti rispetto al passato. Si potrebbero definire così le nuove “Condizioni generali per l’espletamento del servizio postale universale”, organizzate in 33 articoli e sottoscritte dal ministro allo Sviluppo economico, Claudio Scajola.

Il servizio postale universale -va ricordato- “comprende la raccolta, il trasporto, lo smistamento e il recapito degli invii postali fino a 2 kg, ivi compresi gli invii raccomandati e assicurati, e dei pacchi fino a 20 kg”. Sapendo che, nei rapporti con l’estero, si applicano al tempo stesso “le convenzioni internazionali ratificate nell’ordinamento italiano, nonché i relativi provvedimenti applicativi”.

Per la corrispondenza, le categorie sono: posta massiva, prioritaria, raccomandata ed assicurata (anche contro i rischi di caso fortuito e forza maggiore), atti giudiziari, pubblicità (due le classi).

In più, vi sono i pacchi fino ai 20 chili nonché le spedizioni -un supporto dedicato agli operatori del settore- dei prodotti editoriali, cioè libri, quotidiani, periodici e similari.

A richiesta del mittente possono essere attivate prestazioni accessorie riguardanti le rimesse registrate. Poste italiane “rende disponibili almeno”: avviso di ricevimento, contrassegno e, per i pacchi, l’assicurazione contro i rischi di smarrimento, di furto e danneggiamento.

Accanto alle tariffe e ai prezzi fissati dall’Autorità di regolamentazione del settore postale (cioè dal ministero), la società “può concludere con i clienti o gruppi di clienti accordi individuali che prevedano corrispettivi diversi, fondati sui volumi di traffico, in relazione anche alla destinazione e alle modalità di prelavorazione, accettazione e consegna”.

Un articolo, il sedicesimo, precisa le modalità di pagamento. Oltre ai francobolli, si possono utilizzare strumentazione specifica (macchine affrancatrici od altri apparati meccanici o elettronici), conto di credito (allo sportello), abbonamento (occorre il codice identificativo dello specifico rapporto contrattuale). Prevista, inoltre, la tipologia chiamata “senza materiale affrancatura”, che ancora una volta richiede l’indicazione del relativo codice.

Per reclami, rimborsi, indennizzi e per la procedura di conciliazione delle controversie il riferimento è la “Carta della qualità dei prodotti postali”, rinnovata nel luglio scorso.