Qualche avvisaglia c’è, qua e là nel globo, e in Svezia Postnord ribadisce il concetto. Dopo sedici anni il commercio elettronico, per la prima volta, mostra un saldo negativo: il fatturato totale del settore, 136 miliardi di corone nel 2022, segnala un calo del 7% rispetto all’anno precedente. Questo probabilmente per l’aumento delle spese generali e la recessione. A diminuire di più è stato il settore dei generi quotidiani (-17%); dettagliando, il ritiro nei negozi di alimentari è diminuito di circa il 24% e le consegne a domicilio del 10%. “Molti rivenditori on-line non hanno mai sperimentato una recessione prima. In tempi difficili, i consumatori diventano più cauti e attenti ai costi. È chiaro che le aziende devono essere reattive e mantenere uno stretto rapporto con i propri clienti per comprendere e agire in base alle loro esigenze”, ha detto l’amministratore delegato dell’operatore, Mathias Krümmel. È andata meglio al comparto farmaci, ancora in crescita (l’anno scorso del 19%), “grazie” alla pandemia da coronavirus; un altro ambito in aumento (2%) riguarda vestiti e scarpe. Un terzo degli acquirenti da remoto afferma di acquistare oggetti di seconda mano più spesso ora che in passato, questo per motivi finanziari. I giovani, in particolare, sono attratti dall’usato: è la strada adottata dall’industria della moda e potrebbe diventarla per l’elettronica domestica, duramente colpita.

