Nella rivista austriaca del 1861 “Mittheilungen der Kaiserlich-königlichen geographischen gesellschaft” (tradotto, “Avvisi della Società geografica imperialregia”) si legge: “Il 3 maggio 1823 la prima carrozza espressa andò da Vienna a Brno; la seconda, con stupore di tutti, il 29 luglio 1823, fece il viaggio da Vienna a Praga in trentasei ore! L’1 ottobre dello stesso anno fu aperta la rotta per Bratislava...”.
Questo passaggio ricorda la riforma attuata due secoli fa dalla Monarchia asburgica. Riguarda anche il trasporto di passeggeri e corriere tra Bratislava e Vienna, tratta che dà il titolo al francobollo di Slovacchia da 1,40 euro lavorato coinvolgendo Marianna Žálec Varcholová ed emesso il 19 maggio.
Sveltire i trasferimenti fu l’obiettivo del nuovo direttore della struttura che gestiva i veicoli postali, Max Ottenfeld. Il risultato dei suoi sforzi fu l’introduzione delle cosiddette carrozze postali espresse, strutturalmente molto ben costruite, più confortevoli e in genere trainate da quattro o sei cavalli. Erano in grado di raggiungere la velocità, straordinaria per l’epoca, di 12 chilometri orari. Il successo delle riforme consistette principalmente nell’eliminare le lunghe soste, prevedendo il trasporto notturno.