Anche quest’anno, tra gli otto finalisti al “Premio Pieve Saverio Tutino” figura una raccolta di lettere; gli altri documenti sono un diario, una memoria e cinque autobiografie.
L’epistolario scelto dalla Fondazione archivio diaristico nazionale onlus si è sviluppato tra il 1946 ed il 1998. Riguarda Adler Ascari (1917-1998) e una persona denominata “M.”. Si conoscono giovanissimi e si amano per quasi cinquant’anni. Adler si sposerà con un’altra donna e avrà ulteriori relazioni, la corrispondente continuerà a vivere con il fratello. Eppure rimarranno uniti da un sentimento che, nonostante il tempo trascorso, lascerà intatte le passioni fisiche e verbali. Il loro carteggio viene conservato sotto il nome “Amore diverso”.
La manifestazione si svolgerà dal 12 al 15 settembre a Pieve Santo Stefano (Arezzo), prevedendo come sempre incontri, presentazioni, mostre, spettacoli teatrali. Tra le proposte, il percorso “Trentacinque di noi” (il titolo richiama le trentacinque edizioni raggiunte), occasione per riscoprire trentacinque diari, memorie o epistolari tra gli oltre ottomila custoditi in sede. Così da “festeggiare un importante anniversario ma soprattutto la comunità della «gente comune» riunita attorno alla «città del diario», roccaforte della memoria collettiva, ritratto della Nazione al di fuori dei libri di storia, santuario della scrittura dell’io”.
Non mancheranno i riconoscimenti, questa volta diretti al regista Pupi Avati (riceverà il Premio “Città del diario”) e al presidente dell’associazione Articolo 21 Paolo Borrometi (vittima di minacce di mafia, dal 2014 vive sotto scorta; ritirerà il Premio “Tutino giornalista”).