Il menù del 14 febbraio a partire dalle ore 20.30? L’antipasto è stato denominato “Tutto inizia dalle cime dell’Appennino per mirar insieme le stelle...” (si tratta di cuori di polenta con radicchio rosso, prosciutto di Parma e provola); per il primo “Ci vuole coraggio piccante e testardo per fondersi a distanza...” (risotto alle rape rosse con pecorino toscano); quale secondo e contorno ecco “Bestiale e dolcissima passione carnale alimenta l’amore...” (filetto di maiale di cinta senese con vino di Montepulciano e scalogno con tortino di patate). Infine, il dolce: “Non è amore, se ferisce il cuore… meglio fuggire verso più dolci abbracci...” (cuore al cioccolato con coulis di fragole).
È quanto propone l’osteria Patria di Lanciano (Chieti), collocata in vico I corsea 12, che ha messo a punto il programma “Lettere in Patria”, questa volta intitolato “Un viaggio chiamato amore, 1916-1918” e riguardante la coppia Sibilla Aleramo e Dino Campana.
Si tratta di cene epistolari, durante le quali ascoltare le corrispondenze private di celebri personaggi italiani, mangiando pietanze capaci di evocare le emozioni ed i luoghi raccontati nelle relazioni di penna. Al tempo stesso, è possibile partecipare direttamente, scrivendo missive per fermare sulla carta pensieri e parole da condividere con i lettori-commensali del futuro.
Seguiranno Ennio Flaiano, “Lettere a Giuseppe Rosato, 1967-1972” (il 18 marzo), Gabriele D’Annunzio, “Caro Pascal”, 1891-1922 (15 aprile) e John Fante, “Lettere” 1931-1981 (20 maggio). Il costo è di 25,00 euro a persona, sapendo che carta e penna sono incluse nel coperto.
“Siamo tutti ipercomunicativi con gli smartphone attaccati alle dita”, ricordano i promotori della Pixie promotion. “Oramai la scrittura è una pratica costante, ma non rimarrà nulla delle nostre migliori memorie, dei nostri messaggi sentimentali, delle dichiarazioni d’amore, delle confessioni indicibili. Finzioni letterarie, manuali e saggi continueranno ad essere stampati e salvati... ma le e-mail personali... no. E stiamo perdendo molto senza accorgercene. «Lettere in Patria» vuole ricordare a chi partecipa e a chi segue l’evento (anche a distanza) che siamo fatti tutti di scrittura, che possiamo ancora dedicarci alla scrittura in modo concreto, per costruire e conservare storie di emozioni. Chissà che cosa verrà fuori…”.