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editor Fabio Bonacina

27266 news from 8/3/2003

Proposta da oltre la Manica: sostituire tutti i recapiti con una breve sequenza di termini comuni, capace di individuare ogni punto del pianeta

Il sistema viene dal Regno Unito…
Il sistema viene dal Regno Unito…

Se l’Italia è decisa ad avviare il “Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni” (news precedente), dal Regno Unito arriva un approccio che potrebbe provocare significativi effetti, anche sul versante postale.

Circa il 75% del mondo -è il concetto di base- “paga le conseguenze di sistemi per l’attribuzione di indirizzi incoerenti, complicati o inadeguati”. Proprio per questo, quattro miliardi di persone sono invisibili, non possono denunciare reati, ricevere materiali o assistenza, esercitare molti dei loro diritti civili e politici semplicemente perché non hanno alcun modo per comunicare dove vivono. Ad esempio, nelle località sperdute non è facile trovare, monitorare e riparare gli impianti idrici; inoltre, le scuole, i campi dei rifugiati e gli insediamenti informali restano privi di indirizzo. Persino nei Paesi dotati di accorgimenti avanzati le persone si smarriscono, i pacchi non vengono consegnati, le ditte e le attrazioni turistiche non sono trovate. E poi, se prenderà piede il recapito via drone, le esigenze risulteranno diverse!

Insomma, “i sistemi di attribuzione degli indirizzi nel mondo sono inadeguati”. Questa situazione è frustrante e dispendiosa nelle società ricche; nelle altre mette a repentaglio vite umane e frena la crescita.

Da qui l’idea, il programma What3words. È un algoritmo che occupa meno di 10 megabyte; quindi può essere installato su quasi tutti gli smartphone, funzionando su più piattaforme e dispositivi. L’intero pianeta è stato diviso in 57 trilioni di quadrati dal lato lungo tre metri; poi, a ciascuno di essi è stata attribuita una combinazione di tre semplici parole, ovviamente sempre diversa. Eliminati i termini offensivi ed omofoni, quelli più comuni sono stati assegnati alle aree popolate. Il resto lo fa il geocoder, che converte latitudine e longitudine nella stringa di vocaboli e viceversa.

L’approccio appare “molto più accurato di un indirizzo postale, è molto più semplice da ricordare, utilizzare e condividere rispetto a un sistema di coordinate. Una migliore attribuzione degli indirizzi migliora l’esperienza del cliente, offre vantaggi alle aziende, stimola la crescita e contribuisce allo sviluppo socioeconomico”.

Addio, quindi, ad indirizzi stradali, cap, latitudine e longitudine o url abbreviati per dispositivi mobili? Si vedrà; intanto, l’apparato è stato introdotto qualche settimana fa dalle Poste della Mongolia.

…ed è stato adottato dalle Poste della Mongolia
…ed è stato adottato dalle Poste della Mongolia



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