Abbandonata la filatelia, Pietro La Bruna è ormai entrato nel suo ruolo di responsabile per l’area territoriale (il rat, nel gergo interno di Poste italiane) del Nord-Est. Ossia dell’area che accomuna Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Veneto, comprendendo 14 filiali, 1.700 uffici, 10mila dipendenti.
Oggi a Mogliano Veneto (Treviso), ad esempio, ha condotto l’incontro con gli operatori di sportello. Non è mancato l’annullo, e non si è sottratto ad applicarlo di persona. Questa volta insieme al suo successore, Giovanni Accusani.
Sposato, 54 anni, padre di Veronica e Chiara, è in azienda dal 1983, ricorda una nota volta a presentarlo sul territorio in cui è stato chiamato a lavorare. Ha iniziato la carriera nel centro di meccanizzazione di Roma Fiumicino come ripartitore della corrispondenza. Successivamente alla funzione risorse umane, lungo il periodo di trasformazione da struttura ministeriale ad ente pubblico economico opera nel comparto marketing e qualità. È stato direttore di filiale: nel 2003 a Terni, nel 2008 a Roma Sud, nel 2009 a Cagliari. Dal 2012 al 2014 ha fatto il responsabile dell’area Nord-Ovest (Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta). Successivamente il passaggio in filatelia, durato fino alla “Milanofil” di pochi giorni fa, quando Associazione nazionale professionisti filatelici ed Unione stampa filatelica italiana l’hanno nominato socio onorario, mentre la Federazione fra le società filateliche italiane ne ha scritto il nome nella classe benemeriti dell’Albo d’oro.
Nella sua attuale agenda -viene precisato- “è prevista una fitta programmazione di incontri con le istituzioni locali e le unità produttive del territorio”. Per chi lo conosce, sarebbe strano il contrario…