Dopo periti e indagine sul settore, l’Associazione filatelisti italiani professionisti solleva un nuovo tema. Varando un codice deontologico per tutelare la clientela.
“Approvare il codice deontologico è stato un passo importante”, precisa a “Vaccari news” il presidente, Andrea Mulinacci. “Insieme ad altre iniziative che stiamo intraprendendo, è indispensabile per fare quel salto di qualità affinché il nostro marchio sia sempre più sinonimo di serietà per i soci e di garanzia per i clienti. Spero che i collezionisti apprezzino questo ulteriore passo in avanti a loro tutela, preferendo per i loro acquisti i nostri iscritti e diffidando sempre di pseudo commercianti non in regola con le norme del commercio. Spero infine che ci aiuti nell’aumentare il numero dei membri”.
Nove i punti in cui il documento si articola, e che impegnano coloro che aderiscono all’Afip ad “esercitare l’attività mantenendo alta la propria reputazione e obbligandosi a non procurare con il proprio comportamento disonore a se stesso e alla Associazione”. L’obiettivo è far sì che il commercio verta soltanto su oggetti originali e nello stato di conservazione in cui si trovano, “dichiarando al cliente al momento della vendita eventuali difetti”. Previsto, inoltre, il certificato di garanzia: non di un esterno, ma del venditore medesimo.
In base al contesto e all’eventuale recidività, le violazioni saranno sanzionate con il richiamo, la sospensione, l’espulsione.
Il codice entrerà in vigore il 10 febbraio.