Anche l’Associazione italiana collezionisti posta militare ha cominciato a produrre certificati. Riservando tuttavia il servizio ai propri soci. Ad esaminare il materiale (niente francobolli, ma solo documenti postali) risultano dodici esperti, ciascuno dei quali interviene su uno o più campi specifici in funzione delle competenze. Sono Valter Astolfi, Gian Paolo Bellina, Beniamino Cadioli, Mario Carloni, Roberto Colla, Emanuele Gabbini, Ercolano Gandini, Maria Marchetti, Franco Napoli, Samuel Rimoldi, Luigi Sirotti, Vittorio Sismondo.
I comparti affrontati interessano posta militare, delle colonie italiane, delle occupazioni italiane e straniere in Italia e degli uffici postali all’estero, di navigazione, dei prigionieri di guerra e degli internati civili, corrispondenza censurata.
L’esito della verifica è un documento che approfondisce il singolo reperto e lo riproduce a colori; si aggiungono l’opinione del comitato circa la rarità e la firma del segretario, Samuel Rimoldi.
Il supporto -annota il presidente dell’Aicpm, Piero Macrelli- “non intende assolutamente fare concorrenza ai periti professionisti”. Già altri sodalizi lo fanno, ad iniziare dalla Royal philatelic society di Londra. E c’è un obiettivo considerato più importante: “dare dignità e far conoscere la rarità di pezzi che saranno bene descritti sia storicamente che postalmente”.