Secondo la toscana Laura Mangiavacchi, due anni fa incaricata di rappresentare in quattro francobolli la Svizzera, il Paese è formaggio, cioccolato, orologi e coltellini. Vista da oltre confine, invece, diventa costumi, buona mira, strumenti musicali e gorgheggi. La nuova interpretazione, intitolata “Usi e costumi della Svizzera”, è dovuta ai grafici Cordula Müller-Lütolf e Oliver Lütolf, incaricati di rappresentare le tradizioni secolari, “qualcosa di più -è la sottolineatura che giunge dagli sportelli- che semplici campanacci”. Perché le origini della cultura popolare nazionale “sono profondamente legate ai miti e alle leggende, agli eventi storici e al quotidiano dell’universo contadino”, e “molto prima che la televisione invadesse i salotti” le manifestazioni popolari svolgevano un importante ruolo sociale. La serie celebra tre feste federali, quelle dei costumi a Svitto (il prossimo appuntamento è in programma dal 4 al 6 giugno), di tiro ad Aarau (dal 18 giugno al 18 luglio), dei tamburi e dei pifferi a Interlaken (dal 17 al 20 giugno) nonché il centenario dell’Associazione federale degli jodler (8 maggio). Gli esemplari, usciti ieri, hanno un costo unitario pari a 1,00 franco e presentano delle particolarità. Le due ali del copricapo bianco nel francobollo per i costumi è leggermente in rilievo; il bersaglio con il tiratore ha un buco a ricordare l’esito di un tiro che ha colpito la sagoma; l’omaggio per tamburi e pifferi offre una laminatura argentata mentre nella carta valore con il corno è quest’ultimo ad avere un minimo di spessore. Ai dentelli sono associate altrettante cartoline (non interi), in vendita insieme a questi complessivamente per 6,40 franchi.
L’altra faccia della Svizzera
05 Mar 2010 12:32 - FROM ABROAD
La serie delle tradizioni secolari presenta alcune particolarità