Il 70% delle Amministrazioni postali planetarie stima che i servizi elettronici abbiano rilevante significato per il futuro del settore. È uno dei dati emersi tramite lo studio effettuato all’Unione postale universale. Studio che mostra, fra l’altro, il modo in cui la crescita sia significativa: nel 2010 sono stati lanciati 85 servizi postali elettronici, contro i 33 registrati nel 2007. Oggi gli esperti contano 55 prestazioni differenti, comprese in quattro categorie: posta elettronica, ciberfinanza, commercio elettronico ed e-government. Fra i supporti più utilizzati figurano tracciatura e localizzazione degli invii, consultazione in linea dei codici di avviamento e ricerca degli uffici, trasferimenti monetari, pagamenti di fatture per servizi pubblici, corriere ibrido, controllo degli indirizzi. Tra quelli ritenuti importanti ma ancora poco sviluppati figurano firma digitale, segnalazione via sms o e-mail di una consegna, cambio di indirizzo on-line, annulli elettronici, posta elettronica certificata, documenti doganali e di identità elettronici. “Davanti al declino dei volumi di corriere -commenta il direttore generale dell’Upu, Edouard Dayan- l’indagine segnala che le Poste non si arrendono. Mostrano innovazione ed un uso strategico delle nuove tecnologie per diversificare i loro prodotti e i servizi, così da rispondere ai bisogni in mutamento della clientela. Inoltre, la capacità di innovazione è spesso indipendente dalla ricchezza, cosa che spiega come mai più Amministrazioni di Paesi in sviluppo si impegnino in tali frangenti”. La ricerca è motivata anche da un altro fatto: il comparto occuperà un ruolo importante nella prossima linea che l’Upu dovrà adottare durante il 25° Congresso postale mondiale, in svolgimento a Doha (Qatar) tra settembre ed ottobre. Sono novantatré gli operatori che hanno risposto e i dieci più attivi risultano essere, in ordine decrescente, Svizzera, Bielorussia, Italia, Germania, Qatar, Tunisia, Francia, Corea del Sud, Stati Uniti e Canada. Se si considera i settori specifici, Minsk primeggia nell’e-commercio, Berna nella ciberfinanza, Parigi nella posta elettronica. Resta ancora molto da fare, però: l’attenzione a parole non è bilanciata, infatti, in termini di finanziamento, sviluppo del mercato e gestione operativa. In media, oggi tali servizi contribuiscono ad aumentare dell’1,5% gli introiti, ma gli specialisti ritengono che si possa andare ben oltre.
L’elettronica dietro agli sportelli
14 Feb 2012 19:37 - FROM ABROAD
Indagine dell’Upu pensando al Congresso mondiale di Doha. Su novantatré operatori che hanno risposto alle domande, l’Italia è giunta terza