S’intitola “Telegrafi e telegrafisti del Risorgimento” e verrà presentato lunedì 15 settembre, alle ore 16, a Roma, presso il Museo storico della comunicazione (la sede si trova al ministero dello Sviluppo economico, in viale Europa angolo via Colombo).
Scritto da Cosmo Colavito, il libro è organizzato in 420 pagine (28,00 euro). Cerca di rispondere ad alcune domande: il telegrafo elettrico può essere considerato, per l’impatto in numerosi settori delle attività umane, l’“internet del XIX secolo”? Quali furono le diverse motivazioni che indussero i sovrani degli Stati preunitari italiani ad introdurre tale, dirompente, innovazione? In che modo i dispacci elettrici influenzarono il processo unitario? Svolsero essi davvero un ruolo di casus belli provocando conflitti armati? Gli interessi telegrafici di Londra influenzarono la sua posizione favorevole all’Unità d’Italia? E ancora, con quali sforzi il variegato panorama dei telegrafi preunitari è stato integrato per formare la prima rete nazionale di telecomunicazioni?
Al tavolo, oltre all’autore, siederanno i relatori Carmelo Basso, Stefano Ciccotti, Umberto de Julio e Renzo Romoli, introdotti da Gilda Gallerati.
Al termine dell’incontro, verrà organizzata una visita guidata del Museo.