Un’elezione senza sorprese, quella della Federazione fra le società filateliche italiane, svoltasi oggi nell’ambito di “Veronafil”. Dove le possibilità di scelta vertevano soltanto su un paio di consiglieri, non essendo arrivate, prima che il termine scadesse, candidature alternative né per la presidenza né per gli altri incarichi.
L’assemblea di questa mattina si è chiusa con lo scrutinio e poi, nel pomeriggio, con la prima seduta del consiglio direttivo che ha provveduto ad affidare i compiti maggiori. Dunque, al vertice restano Piero Macrelli e come suo vice Bruno Crevato-Selvaggi. L’organo si completa con Enrico Bertazzoli, Michele Caso, Andrea Corsini, Ezio Gorretta, Paolo Guglielminetti, Paolo Negri e Nicolino Parlapiano (poi scelto per segretario). Due, rispetto al precedente mandato, i debuttanti: Corsini e Guglielminetti.
Probiviri e revisori dei conti, ma si sapeva visto che il numero dei candidati era pari a quello dei posti disponibili, sono: Paolo Fabrizio, Franco Fanci e Luigi Impallomeni come “saggi”, Corrado Bianchi, Roberto Leoni e Giovanni Licata in qualità di verificatori. Tutti già impegnati nell’analoga mansione durante il mandato precedente.
“Una partecipazione vivace e animata, superiore a quella registrata tre anni fa, che ha coinvolto circa 150 dei 300 sodalizi iscritti”, commenta a bocce ferme Macrelli, riferendosi all’assemblea. “Tutte le relazioni -prosegue in questa intervista a «Vaccari news»- sono state formalmente approvate; posso ritenermi soddisfatto dei risultati, anche se le difficoltà non mancano”.
“I circoli sono ancora una realtà attiva, nel momento in cui ci sono due o tre persone dinamiche che sanno rinnovare, riuscendo a creare momenti di aggregazione indipendenti dalla mera distribuzione delle novità. Tra gli esempi figurano il Circolo filatelico numismatico «Antonio Rospo» di Massafra (Taranto), che è riuscito -dice il presidente- a coinvolgere nelle sue manifestazioni tutti, dalle scuole al sindaco, e poi le più grandi Unione filatelica siciliana e Unione filatelica lombarda. Non dovrei dirlo, ma anche l’Associazione italiana collezionisti posta militare è particolarmente produttiva: fa soci nuovi tutti i mesi ed ormai ci avviciniamo ai 700 aderenti, cui vengono proposti libri, pubblicazioni e materiale. Se un circolo è attivo, ha tutte le possibilità per crescere. Certo, e-mail ed internet ci vogliono...”.
Tra gli aspetti problematici, il recentissimo modello “Eas”, richiesto dall’Agenzia delle entrate. “Un adempimento che probabilmente indurrà alcune associazioni a chiudere”.
Ora la sfida è sulla “fase due” della promozione giovanile. “Non mi lamento del rapporto sviluppato con le scuole, ma vogliamo fare di più. Tutti i circoli operosi saranno spinti a costruire qualcosa con i ragazzi a livello espositivo”. Un altro degli impegni per il 2010 sarà l’assemblea straordinaria durante “Milanofil”, così da aggiornare lo statuto. Attività abbozzate, sulle quali il consiglio direttivo ha cominciato a confrontarsi.
In serata si è riunita l’Associazione filatelisti italiani professionisti, che ha chiuso l’era della presidenza di Carlo Catelani. Il consiglio direttivo è stato fissato per domani, ultima mattinata per visitare la manifestazione veronese.