Mentre per Poste italiane è ancora la “Jamahirya libica” (ma non è l’unico errore presente nell’aggiornamento tariffario sottoscritto dall’azienda su cui “Vaccari news” ha lavorato il 24 dicembre), il Paese nordafricano continua a fare i conti con il proprio passato.
I francobolli del periodo di Muammar Gheddafi ancora giacenti negli uffici postali sarebbero stati distrutti il 25 dicembre.
Ad annunciarlo è stato il ministero nazionale alle Comunicazioni e all’informatica; è quanto si legge oggi su “Saudi gazzette”, uno dei più importanti quotidiani dell’Arabia Saudita. Il giornale riferisce di milioni di esemplari bruciati, esattamente 259.434.634, così da contribuire a liberare la Libia dall’eredità lasciata durante i quarantadue anni di dittatura. Il regime, infatti, aveva emesso moltissime serie di propaganda politica, in numerose delle quali compare lo stesso colonnello, rappresentato in abiti militari o civili.