Alla fine, non è uscito né il 5 né il 20 marzo. Ma sarà disponibile da domani. È l’omaggio dentellato che la Tunisia intitola alla Rivoluzione del popolo, il movimento che, scoccato verso la fine del dicembre scorso, e dopo alcune settimane di tensione costate anche perdite umane, ha indotto il presidente della Repubblica Zine El-Abidine Ben Ali, il 14 gennaio 2011, a ritirarsi dalle scene. Al tempo stesso scatenando una serie di reazioni in altri Paesi del mondo arabo, quella più sanguinaria -ma non l’unica- ancora in corso nella vicina Libia. Quattro i francobolli predisposti, ognuno tirato in mezzo milione di esemplari. I tagli sono da 250, 390, 600 e 1.350 millesimi di dinaro. Tre offrono soggetti simbolici, un po’ com’è tradizione locale. Realizzati rispettivamente da Leila Allagui, Sihem Chaabene e Abdelmajid Ayed, richiamano le proteste del popolo, dei giovani e per la libertà. Fa eccezione il valore da 600, anch’esso dovuto a Leila Allagui; cita la dignità e Mohamed Bouazizi, il venditore ambulante immolatosi con il fuoco il 17 dicembre a Sidi Bouzid per protestare contro il degrado, il disprezzo e l’oppressione che gravavano soprattutto sui giovani, privi di prospettive e status politico. Nella vignetta il viso è associato al suo carretto con la frutta e la verdura. “Il 14 gennaio 2011 -è il commento che giunge dalla Poste tunisienne- resterà una data memorabile”. Quel giorno, “il destino ha risposto alla volontà di un popolo determinato nel condurre una vita degna, ad assicurare la sua emancipazione e a liberarsi dall’oppressione, dalla tirannia e dall’ingiustizia”. In base all’attuale programma, un’ulteriore sottolineatura arriverà il prossimo 17 dicembre.
La Tunisia ricorda la sua Rivoluzione
24 Mar 2011 13:24 - FROM ABROAD
Da domani in vendita i quattro francobolli che sottolineano il ritiro di Zine El-Abidine Ben Ali. Celebrato anche il martire Mohamed Bouazizi