“Ognuno è tenuto ad agire secondo la buona fede così nell’esercizio dei propri diritti come nell’adempimento dei propri obblighi”. È l’articolo n°2 del Codice civile nazionale. Si trova, ripetuto anche in tedesco e francese, nel francobollo da 1,00 franco che la Svizzera porrà a disposizione dei filatelisti con l’1 marzo e dal giorno 8 perverrà all’utenza nel suo complesso.
Il testo, approvato dal Parlamento nel 1907, entrò in vigore l’1 gennaio 1912: da un secolo, dunque, nel Paese vigono norme unitarie nell’ambito del diritto delle persone, delle famiglie, successorio e dei diritti reali. Nel frattempo è stato revisionato una cinquantina di volte, delineando delle linee chiave: parità tra uomo e donna, quasi scomparsa della discriminazione per i figli illegittimi, agevolazione delle procedure inerenti il divorzio.
Tra le norme rimaste nella versione originale vi è proprio quella citata nella vignetta. Anche se -annota dall’Ufficio federale di giustizia Monique Jametti Greiner- si è rivelata “troppe volte insufficiente a far valere i diritti delle persone appartenenti alle fasce deboli della società e discriminate. A dimostrarlo vi sono le dispendiose riforme degli ultimi anni e decenni per la protezione dei lavoratori, degli inquilini e dei consumatori, nonché il diritto in materia di costruzioni, pianificazione e protezione dell’ambiente, che richiama all’ordine i proprietari”.