Mesi di preparativi e discussioni, ma poi l’Agenzia nazionale di regolamentazione del settore postale è scomparsa per decreto. Passando le competenze all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che, nel giro di poche settimane, si è dovuta organizzare.
Tale decisione -scrive il presidente della stessa Agcom, Corrado Calabrò, nella newsletter interna- “seppur tardiva, si inserisce pienamente nella prassi comunitaria che, proprio in occasione di un processo di liberalizzazione, postula la necessità di prevedere un regolatore indipendente preposto alla regolazione e alla vigilanza dei mercati”. La soluzione adottata “è peraltro una scelta perfettamente coerente con gli assetti consolidati in Europa”, poiché in venti Stati su ventisette le Autorità di regolamentazione delle comunicazioni hanno competenza anche in materia postale.
“Essere in linea con l’Europa -prosegue- non è un particolare di poco conto. Pende infatti sull’Italia una procedura di infrazione per violazione del diritto comunitario proprio perché le funzioni regolamentari non erano incardinate presso un’Autorità indipendente”. Il provvedimento ha sbloccato, inoltre, la presenza del Bel Paese nel Gruppo dei regolatori europei per i servizi postali.
“La barra della nostra azione sarà saldamente orientata alla promozione di una concorrenza sostenibile e di un livello di qualità assicurato al cliente. Questo con la dovuta consapevolezza che il settore sta attraversando una fase di radicale cambiamento. Il giro d’affari dei servizi postali tradizionali è in evidente contrazione, ma l’innovazione e le opportunità che da tale cambiamento discendono lo rendono un settore ancora vitale. Soprattutto con riferimento a quelle nuove aree di business che il commercio elettronico e la digitalizzazione della filiera documentale aprono a nuovi entranti. Le telecomunicazioni sono state nel tempo la naturale evoluzione del servizio postale; oggi è anche vero il viceversa. L’evoluzione tecnologica in corso e la diffusione di servizi postali «de-materializzati» -come la posta elettronica certificata- aprono il campo alla fertilizzazione reciproca delle diverse aree di intervento di un’autorità delle comunicazioni convergente qual è l’Agcom”.