“Sono assolutamente certa della mia buona fede e della correttezza del mio operato. Credo tuttavia necessario, per una questione di opportunità politica, rassegnare le mie dimissioni da incarico di ministro. Sono stati due anni di splendido lavoro insieme. Continuerò come cittadina e come imprenditrice a lavorare per il bene del nostro meraviglioso Paese”. Così il ministro allo Sviluppo economico, Federica Guidi, ha rinunciato oggi al suo mandato, dopo la diffusione delle notizie inerenti gli accertamenti sul fidanzato, Gianluca Gemelli, a proposito dello scandalo scoppiato all’Eni e di un’intercettazione risalente alla fine del 2014 che la coinvolgerebbe per degli emendamenti. “Emendamenti decisi dal Governo e fatti poi approvare in Senato per favorire il compagno”, annota ad esempio il “Corriere della sera”. Dietro, un’inchiesta della Magistratura di Potenza sullo smaltimento dei rifiuti illeciti al centro che la società energetica ha nella vicina Viggiano; cinque persone sono finite in carcere e lo stesso partner della donna figura nel registro degli indagati. Tra i tanti quesiti che la decisione pone sul tavolo, quello sul futuro del settore postale e soprattutto filatelico, proprio ora che il sottosegretario Antonello Giacomelli, il 18 marzo a “Milanofil”, si era detto disposto ad aprire un confronto con tutti i protagonisti del comparto. Nella migliore delle ipotesi, la scaletta degli impegni rischia di essere spostata in là nel tempo. In quella peggiore, che la Maggioranza scelga di mettere mano all’insieme del dicastero.
Le dimissioni di Federica Guidi
31 Mar 2016 22:33 - NEWS FROM ITALY
Lo scandalo che ha coinvolto l’Eni ed il suo compagno Gianluca Gemelli l’ha indotta a lasciare l’incarico governativo. Cosa succederà ora?