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editor Fabio Bonacina

27242 news from 8/3/2003

Per ricordare, per sapere: a settant’anni dalla loro promulgazione, Roma ospita una mostra. Tra gli oggetti, anche testimonianze epistolari

Vecchi oggetti, documenti ormai storici, che rivelano prima le speranze, poi la delusione ed il terrore per quanto accaduto. Testimonianze lasciate in un cassetto e “salvate” da studiosi e collezionisti. Ed ora proposte al pubblico, affinché ricordi e sappia.

Anche la posta, grazie in particolare al filatelista Gianfranco Moscati, è protagonista della mostra “Leggi razziali - Una tragedia italiana”, che resterà aperta fino al 22 febbraio a Roma presso la gipsopteca del Vittoriano (ingresso gratuito dall’Ara Coeli; orari: dal lunedì al giovedì 9.30–19.30; venerdì e sabato 9.30–23.30; domenica 9.30–20.30).

A settant’anni dalla legislazione antiebraica, l’allestimento, posto sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica e con il patrocinio di Senato e Camera, propone testimonianze, filmati inediti, riviste, fotografie, lettere, diari, registri scolastici e oggetti di vario genere. Racconta ciò che accadde tra il 1938 e il 1945, dalla revoca dei diritti civili fino alla deportazione. “Preceduta -è la presentazione- da una martellante propaganda e da un censimento volto a individuare gli appartenenti alla cosiddetta «razza ebraica», l’emanazione delle leggi del 1938 portò a una crudele esclusione dei cittadini italiani ebrei dalla vita in un Paese di cui, fino ad allora, erano stati una componente attiva”.

Il percorso offre tre sezioni, anticipate da un prologo dedicato al ruolo svolto dalla minoranza ebraica nell’Italia unita, in particolare durante la Grande guerra. Nella prima sezione, relativa al fascismo tra gli anni Venti e Trenta, sono inserite le vicende degli ebrei in Germania, dall’arrivo al potere di Hitler alla “Notte dei cristalli”. La seconda è interamente dedicata alle leggi razziali, concentrandosi in particolare sulle conseguenze nei settori dello sport, della cultura e della scuola. L’ultima parte considera le conseguenze della persecuzione, cioè gli arresti e lo sterminio.

Tra gli sponsor, figura Poste italiane.

Anche Gianfranco Moscati, con il proprio materiale, ha contribuito all'allestimento
Anche Gianfranco Moscati, con il proprio materiale, ha contribuito all'allestimento



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