È l’unico ufficio di Poste italiane inserito in un museo, ed oggi ha collaborato nel promuovere l’emissione per il mezzo millennio della morte di Leonardo da Vinci. Agli inizi -ha detto il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt- la sportelleria aveva obiettivi postali al servizio soprattutto dei turisti (“ha spedito in tutto il mondo milioni di cartoline”); ora è un riferimento anche per quanti apprezzano il mondo dei francobolli.
Si è svolta a Firenze -per quello che il direttore considera un momento storico- la principale manifestazione a suggello del foglietto, anche perché la struttura culturale conserva ben tre dei pochi dipinti sicuramente del festeggiato. Sono “Annunciazione”, “Adorazione dei magi”, “Battesimo di Gesù Cristo”, il secondo di essi diventato una delle cartevalori autoadesive comprese nel blocco. Gli altri soggetti riguardano: “Studi di proporzioni del volto e dell’occhio”, reperto presente ai Musei reali - Biblioteca reale di Torino, “Ritratto di musico” della Pinacoteca ambrosiana a Milano, “Testa di fanciulla” detta “La scapiliata” conservata alla Galleria nazionale di Parma. Si aggiunge, sullo sfondo, una pagina del “Codice Arundel”, collocato alla British library di Londra. Sono dei “B”, valevoli per il corriere ordinario domestico, tariffa che ora richiede 1,10 euro.
Chiarita la tiratura, stranamente dimenticata dal ministero allo Sviluppo economico: trecentomila serie. Il bollettino illustrativo approfondisce, per mano dei rappresentanti delle singole strutture coinvolte (nell’ordine lo stesso Eike Schmidt; Giuseppina Mussari ed Enrica Pagella; Alberto Rocca; Stellina Di Meo), i lavori finiti nei dentelli. Il capoluogo toscano ha avuto l’annullo fdc appunto presso la sede museale; se ne aggiunge un altro -e sfugge il motivo- in uso al Roma 47. Per contro, le restanti città effettivamente coinvolte nell’omaggio hanno goduto di un manuale -altra stranezza- privo del riferimento al giorno del debutto (continua).