Sono duecentododici le lettere dal fronte che costituiscono l’epistolario scritto da Sandro Locatelli. Così numerose da essere state suddivise in due tomi dallo stesso titolo, “Una foglia sbattuta dal vento”, il primo dei quali uscito qualche anno fa. Di recente si è aggiunto il secondo (244 pagine, 15,00 euro).
Il lavoro complessivo sarà valorizzato il 16 giugno alla bibliosteria di Cà Berizzi; si trova a Corna Imagna (Bergamo), in contrada Regorda 7. Alle 19.30 è prevista la cena (35,00 euro, prenotazioni al numero telefonico 366.54.62.000): il menù e le interpretazioni sono ispirate appunto alle corrispondenze. Alle 21, queste ultime saranno protagoniste: le letture verranno accompagnate da canti del coro locale che fa capo al Club alpino italiano (ingresso libero).
Si tratta -spiegano i promotori del Centro studi valle Imagna- di un corpus “di particolare interesse poiché rivela l’atteggiamento rispetto alla Grande guerra di una nota famiglia bergamasca, espressione della nuova borghesia cittadina”. Il mittente era figlio del notaio Giuseppe, esponente di spicco nel Cattolicesimo sociale, in seguito impegnato tra le fila del Partito popolare. Sandro stava studiando al liceo classico “Paolo Sarpi” quando partì, diciottenne, per il fronte, come molti altri suoi compagni animato da motivi risorgimentali e nazionalisti. Ma il contatto con i campi di battaglia, la vita in trincea, gli inverni trascorsi in alta montagna mutarono quell’iniziale atteggiamento, anche se non vennero mai meno il senso del dovere, i sentimenti patri, la forza del soldato, la relazione con la famiglia, la fede religiosa.