A meno di due anni dalla liberalizzazione, gli operatori del mercato bancario e postale possono essere stimati in 87 gruppi bancari primari, 36 assicurativi, 600 aziende di corrieri privati e un numero indeterminato di service che offrono supporti a carattere postale e per il trasferimento di denaro. In tale contesto, Poste italiane si sta preparando alla sfida cercando, innanzi tutto, di razionalizzare la rete interna. Puntando, con tutto quello che ne consegue, a standardizzare i processi, ottimizzare le attività riducendo le tempistiche, accentrare. E ad uniformare gli orari di apertura al pubblico. L’approccio prevede il taglio delle filiali, rimodellate in modo più prossimo ai confini provinciali. Dalle 140 esistenti all’inizio dell’anno si dovrà scendere a 116 attraverso più fasi. I centri contabili potrebbero passare dagli attuali 53 a 26, alcune lavorazioni di tipo finanziario, oggi suddivise territorialmente fra le 140 filiali, verrebbero concentrate in 23 sedi mentre le attività di controllo gestione scenderebbero da 140 a 35. Anche il supporto di post-vendita finirebbe raccolto, nel caso specifico in 9 punti. Un’altra linea di comportamento prevede un rapporto più stretto fra i tradizionali sportelli e la politica commerciale, al tempo stesso sviluppando il confronto con la piccola e media impresa, cioè con la clientela più diffusa e appetibile. Spariranno, almeno negli uffici tradizionali, i punti “Ptbusiness” (circa 600), un fenomeno già delineato negli ultimi mesi ma che è destinato a subire ulteriori impulsi. In pratica, l’utenza professionale avrà sedi riservate ed autonome, mentre gli sportelli soppressi verranno convertiti ed aperti a tutti per le normali attività postali o finanziarie. In questo ambito si inseriscono la già operativa sperimentazione dei punti “no cash” e campagne promozionali mirate, come l’attuale “In proprio”, studiata, con diverse modulazioni (“base”, “web”, “pos” e “condominio”), “per semplificare la gestione del conto e contenere i costi”. Se spariscono le corsie dedicate alle aziende, compaiono quelle volte a premiare i correntisti del Bancoposta. L’obiettivo è introdurle in 2mila sedi. Sviluppo anche per i prodotti assicurativi: oggi venduti in 4mila uffici, dovranno essere disponibili in tutti.
Liberalizzazione - La sfida passa da una revisione generale
28 Mag 2009 18:37 - NEWS FROM ITALY
La “ricetta” di Poste italiane: centralizzare i processi, porre attenzione alla pmi e alla clientela del Bancoposta, sviluppare i prodotti assicurativi