Mentre nella vicina Libia continuano la guerra civile e le incursioni straniere, la Tunisia prosegue nel caratterizzare il nuovo corso. Così, dopo aver ricordato la Rivoluzione del popolo con quattro francobolli usciti il 25 marzo e rinnovato persino il logo dell’operatore postale locale (togliendo il malva, simbolo del vecchio governo), saluta la libertà di stampa. Lo fa ricordando la giornata mondiale ad essa dedicata, introdotta dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1993.
La citazione è concretizzata attraverso un francobollo da 250 millesimi di dinaro uscito il 3 maggio. Lo scopo -viene precisato- è sottolinearne l’importanza e il ruolo che gioca “per illuminare e sensibilizzare i popoli, nonché per concretizzare la democrazia e l’uguaglianza tra le persone senza discriminazioni”. “Grazie alla Rivoluzione realizzata dal popolo il 14 gennaio 2011”, i giornalisti tunisini celebrano quest’anno la ricorrenza, contrariamente al passato, “in un clima di libertà e dignità. Sono del tutto convinti dell’importanza della loro partecipazione, volta a garantire al Paese una transizione sicura verso un vero regime democratico”.
La vignetta attinge al più solido repertorio iconografico riguardante il tema: la mano con la catena spezzata, il testo scritto, la colomba, il logo dell’Onu.