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editor Fabio Bonacina

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Dall’Unificato il confronto, riguardante nove Paesi europei, per ciò che è stato emesso nel 2000 e nel 2013

Una volta era la Michel che, ogni dodici mesi, faceva il punto delle emissioni mondiali registrate l’anno precedente. La casa tedesca, però da tempo non diffonde più tali informazioni, anche se sono utili per avere un’idea del trend.

Un’iniziativa simile, circoscritta a nove, consolidati, Paesi europei, giunge ora dall’Unificato. L’obiettivo iniziale, tuttavia, era un altro: far capire come oggi sia difficile seguire le novità. Nonostante -ed è paradossale- il boom della comunicazione digitale. L’ha ammesso il consigliere della casa editrice, Sebastiano Cilio: le informazioni cartacee, pressoché scomparse, non sono state sostituite da un’adeguata informazione elettronica; spesso i siti internet di riferimento appaiono incompleti o magari non aggiornati in quei dettagli che, agli occhi dei filatelisti, fanno la differenza. Diventa quindi complesso “rincorrere” i dati necessari.

Ancora più significativo è l’incremento nel numero delle emissioni, che contribuisce a complicare il lavoro. Sembra quasi (o è davvero così?) che, per equilibrare il calo dei clienti (quindi, il minor incasso), si aumenti la quantità delle produzioni! Naturalmente, è una politica che nel lungo termine non potrà dare risultati positivi.

Già solo paragonando il 2000 con il 2013, le cifre sono eloquenti: l’Austria, per dire, è passata da 30 a 60 emissioni (come numero di francobolli, è salita da 37 a 72), ed anche la Svizzera proporzionalmente non scherza: da 15 a 24 (da 37 a 46). Ancora più importanti sono i conti sottoscritti nel Regno Unito, cresciuto da 25 a 38 (come dentelli, da 71 a 187) e soprattutto dalla Francia, “scoppiata” da 43 a 76 (da 71 a 268 unità). L’Italia, in confronto, è quasi niente!

Naturalmente, vi sono anche realtà che hanno operato una scelta inversa. Fra esse, vi è l’Eire, sceso da 24 a 20 titoli (da 96 a 40 esemplari) e Monaco, calato da 42 a 34 (da 66 a 49).

Una delle tabelle elaborate dall’Unificato: confronta, per alcuni Paesi europei, il 2000 con il 2013
Una delle tabelle elaborate dall’Unificato: confronta, per alcuni Paesi europei, il 2000 con il 2013



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