Fra i tanti francobolli d’Italia più o meno interessanti, originali e non ripetitivi, c’è una vistosa mancanza, la carta valore dedicata alla pizza, peraltro rappresentata dalla… Finlandia il 23 ottobre 2014. Un rimedio comunque postale verrà sottoscritto domani a Napoli, quando sarà citata la più famosa delle versioni nel centoventisettesimo (sic!) anniversario.
Dietro, l’Antica pizzeria Brandi, testimone di una tradizione che ha origini, ad esempio, nelle civiltà mediterranee dell’Egitto, della Grecia e di Roma. Tutte -spiegano dalla sede- “hanno conosciuto forme differenti di focacce, schiacciate e simili che vedevano nell’impasto tra farina di cereali di vario genere, acqua e i più svariati condimenti una fonte di nutrimento fondamentale nella alimentazione umana”. Ma è tra il XVIII ed il XIX secolo che si afferma sempre più come uno dei piatti della cucina napoletana. Nascono le prime dinastie di pizzaioli partenopei, che ne fanno un’icona apprezzata da nobili e popolani. Nel 1780 viene fondata la “Pietro e basta così”; lungo il giugno 1889 riceve un messaggio spedito dal capo dei servizi di tavola della real casa sabauda, Camillo Galli. In esso si ringrazia “per le qualità di pizza, tra cui la celeberrima pomodoro e mozzarella, confezionate per sua maestà la regina Margherita, che, come sottolinea il testo, vennero trovate buonissime”. La pomodoro e mozzarella fu dunque battezzata “pizza Margherita”, nome con cui ancora oggi è conosciuta universalmente.
Ora il documento è conservato dalla stessa Brandi, citata nel manuale. Quest’ultimo verrà impiegato presso la salita di Palazzo 2, dalle ore 11.15 alle 16.45.