“Una costante crescita delle partecipazioni a livello nazionale, grazie anche -ma certo non soltanto- all’aumento nel numero degli eventi e ad una maggiore distribuzione su tutto il territorio (dopo gli anni della concentrazione su Vasto, Milano e Roma, si è tornati ad organizzare nazionali a Palermo, Venezia, Firenze, Spotorno, Cagliari e sono emerse nuove sedi come Arezzo, Martinengo e Noale)”.
Così l’ex delegato a manifestazioni e giurie della Federazione fra le società filateliche italiane ha sintetizzato il periodo, compreso tra il 2008 ed il 2015, in cui ha operato. Con l’ultimo rinnovo del sodalizio, Paolo Guglielminetti ha lasciato il ruolo a Luca Lavagnino.
Nella relazione ha segnalato una crescita, definita “importante”, anche a livello di qualificazioni e cadetti nel triennio 2010-2012, mentre nel periodo seguente si è registrato un calo, “essenzialmente in ragione del minor numero di eventi”. Quanto ai collezionisti che hanno partecipato almeno una volta ad una gara a concorso, risultano oltre trecento.
L’autore non dimentica i giurati: dal 2008 ad oggi ne sono stati designati sedici. Sette per ora sono considerati “junior” (risultano lo stesso Lavagnino, poi Marco Locati, Francesco Lombardo, Claudio Magro, Flavio Pini, Flavio Riccitelli, Angelo Teruzzi); i restanti hanno completato il percorso, raggiungendo la qualifica nazionale (Luciano Calenda, Enrico Carsetti, Umberto Cavallaro, Rosario D’Agata, Claudio Ernesto Manzati, Andrea Mori, Franco Napoli, Marco Occhipinti, Aniello Veneri).
Per ciò che concerne i seminari, ci si è concentrati sulla valutazione delle collezioni, in gran parte allestendo approfondimenti specifici per classe espositiva.
“Non lo vedo -conclude- come un bilancio personale, ma come un lavoro corale che ha visto protagonisti anche Marco Occhipinti, mio vice, Giancarlo Morolli, indispensabile raccordo per l’internazionale e per la sua «memoria storica» in questo settore, i commissari ed i giurati che hanno preso parte alle varie manifestazioni, ed il costante collegamento con il consiglio federale, in primis con Bruno Crevato-Selvaggi e Michele Caso, che hanno seguito più da vicino quest’ambito, oltreché naturalmente con il presidente Piero Macrelli”.