Mattia Preti? I filatelisti lo conoscono soprattutto per i francobolli emessi due anni fa da Italia (0,70 euro del 23 febbraio 2013), Malta (0,97 e 1,87 in foglietto, sempre del 23 febbraio) e Smom (1,75 del 15 luglio). Erano destinati a ricordarlo nel quarto centenario della nascita.
Ora, però, è tornato d’attualità per la mostra dedicagli. S’intitola “Mattia Preti: un giovane nella Roma dopo Caravaggio” e fino al 18 gennaio sarà raggiungibile nella capitale, alla Galleria nazionale d’arte antica di palazzo Corsini (via della Lungara 10).
Ideata dal critico Vittorio Sgarbi e dal curatore (nonché “padrone di casa” della struttura ospite) Giorgio Leone, la rassegna intende approfondire “un aspetto ancora poco chiarito della vicenda artistica del pittore: la sua formazione”. I visitatori possono ammirare ventidue capolavori; permettono di ripercorrere le tappe iniziali del Cavaliere calabrese (così era soprannominato), dal suo arrivo nella Città Eterna fino al 1649, anno in cui gli venne commissionato lo “Stendardo giubilare di san Martino” al Cimino, che prelude alla piena affermazione pubblica del suo autore ed alle grandi decorazioni dei primi anni Cinquanta. Nel 1653 si trasferirà a Napoli e nel 1661 a Malta, dove nel 1699 morirà.
Proprio l’olio su tela con lo stendardo giubilare, conservato al Museo dell’abbazia di san Martino (Viterbo), rappresenta l’occasione per un approfondimento visivo, in quanto venne citato in altre due cartevalori melitensi. Nominali da 2,00 euro ciascuna, debuttarono il 24 marzo 2005 per l’“Anno dell’Eucarestia”.
Il percorso -è la sottolineatura- “è volutamente incentrato sul confronto con le opere presenti nell’allestimento storico della Galleria Corsini realizzate dai pittori ai quali Mattia Preti si ispirò, dando vita a un ricco e articolato dialogo”. I dipinti sono collocati in diretto dialogo, “creando un percorso per cammei”.