“Ti ho chiamato Michele perché mi ricorda l’arcangelo e pensavo che un nome così ti avrebbe dato la forza. Se c’è bisogno di un nome poi per avere la forza di vivere. Sento il tuo primo urlo acutissimo e disperato, è passato qualche giorno dal tuo intervento, ti sei stubato da solo e ti sei scorticato naso e fronte strappandoti il cerotto, tutti i tuoi monitor che ho già imparato a conoscere molto bene, suonano, è in allarme il mio cuore, la mia testa, tutti i muscoli del mio corpo. Il medico di turno sorride, le infermiere accorse in gran fretta pure, è un bambino forte, vuol dire che non ha più bisogno dell’ossigeno”...
Ha taglio epistolare il racconto della battaglia di un neonato, affetto da una grave patologia, per conquistare il diritto di vivere. Si intitola “Lettera a Michele” e propone la storia di una madre e della sua piccola, grande odissea per dare luce al figlio. Decidendo di non mollare a dispetto di incertezze e probabilità scientifiche.
Scritto dall’insegnante in Lettere Cinzia Galimi, è edito da Nutrimenti. Conta 80 pagine; il prezzo di copertina ammonta a 9,00 euro.