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editor Fabio Bonacina

27243 news from 8/3/2003

In base agli accordi, il completamento dovrebbe essere prossimo. Ottant’anni fa l’inaugurazione dell’allora impianto d’avanguardia in via Aporti

Tra i servizi, quello postale (ma l'indicazione sulla mappa della prossima apertura, presente nel rettangolo grigio, è solo in inglese)
Tra i servizi, quello postale (ma l'indicazione sulla mappa della prossima apertura, presente nel rettangolo grigio, è solo in inglese)

Stando alla data contrattuale, i lavori dovrebbero essere completati entro il 4 febbraio, ma al solito è meglio essere prudenti. Non a caso, il cartello informativo riguardante il cantiere è da qualche giorno scomparso... Comunque, riaprirà l’ufficio postale della stazione Centrale di Milano. Quello che da mesi, sulle mappe appese nei corridoi del rinnovato impianto ferroviario, è annunciato (chissà perché, solo in inglese) come prossimo. Guardando la facciata, avrà sede praticamente all’estremo angolo di destra dell’ingresso, quasi prossimo al parcheggio dei taxi in piazza Luigi di Savoia. Quindi, sul lato opposto rispetto a dove si trovava negli ultimi decenni.

La riapertura coincide con un anniversario: nel 1931, esattamente l’1 luglio, contemporaneamente alla stessa stazione venne aperta la struttura di lavorazione postale collegata e che aveva sede presso l’attiguo immobile di via Aporti. “Un immane giuoco meccanico”: così, all’epoca, il cronista del “Corriere della sera” definiva le apparecchiature di smistamento. “I suoi agili ordigni in perpetuo movimento, la rete fitta dei nastri mobili che si rincorrono, si intersecano, si accavallano; il carosello di cassette e di carrelli che ora attingono la vetta, di un castello di ferro e di legno, ora si inabissano con andamento da otto volante: salgono e discendono, scompaiono nel buio di una voragine, o appaiono alla luce col tenue carico di buste e di plichi o sostano docili ad un comando invisibile e silenzioso, sono veramente capaci di fare andare in visibilio la profana curiosità dei fanciulli di tutte le età”.

Lo stesso immobile, dal 2002 abbandonato l’impiego postale (anche se a livello architettonico ne sopravvivono i richiami) è stato ristrutturato e pochi giorni fa liberato dalle coperture esterne che lo nascondevano alla vista. Organizzato su nove livelli, due dei quali sotto terra, ospiterà uffici, parcheggi e spazi pubblici, pensati anche per i viaggiatori.

Il punto della stazione in cui stanno facendo i lavori e che accoglierà gli sportelli di Poste italiane. Sotto: l'immobile di via Aporti, liberato dalle impalcature, visto dal lato che si affaccia su piazza Luigi di Savoia
Il punto della stazione in cui stanno facendo i lavori e che accoglierà gli sportelli di Poste italiane. Sotto: l'immobile di via Aporti, liberato dalle impalcature, visto dal lato che si affaccia su piazza Luigi di Savoia



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