Nonostante, come si è detto nella notizia precedente, le buone intenzioni visibili nell’elenco dei francobolli 2023 diffuso oggi, forse al ministero delle Imprese e del made in Italy dovrebbero approfondire il settore. Già il fatto di aver separato il sistema postale -di competenza del ministro Adolfo Urso- dalla filatelia -spetta alla sottosegretaria Fausta Bergamotto- vuol dire non aver compreso la logica di base: il Mimit non si deve occupare di collezionismo (lo fanno gli appassionati e il mercato), ma di cartevalori; le cartevalori sono un dettaglio del più ampio settore postale e in questo devono essere comprese. Anche definire la lista delle emissioni come “filateliche”, o il “programma filatelico”, è un errore concettuale e di approccio. Insomma, la “filatelia di Stato” non esiste, né deve esistere. Vedremo in futuro. Lascia sperare la dichiarazione odierna della stessa sottosegretaria: “Abbiamo intenzione di dare molta attenzione al settore. Infatti, metteremo mano alle linee guida coinvolgendo tutti gli attori della filiera e stiamo immaginando una giornata pubblica per valorizzare il settore, come gli Stati generali della filatelia italiana”. Auspicando che non finisca come l’esperienza del 2016, la quale un anno dopo portò, nonostante le dichiarazioni pubbliche, alle attuali “Linee guida - Emissione delle cartevalori postali”. Proprio quelle che è necessario rivedere (fine).
Mimit/2 Non esiste la “filatelia di Stato”
27 Dic 2022 20:22 - ITALIAN ISSUES
Il ministero, ora delle Imprese e del made in Italy, deve occuparsi dei francobolli come elemento del sistema postale, non come fenomeno collezionistico