Dodici imputati furono condannati a morte, tre all’ergastolo, quattro con condanne comprese tra i dieci ed i vent’anni, tre finirono assolti. Così si chiuse il processo intentato a ventidue persone dopo la Seconda guerra mondiale. Il verdetto fu emesso l’1 ottobre 1946 dal Tribunale militare internazionale di Norimberga, completando un percorso deciso alla Conferenza di Londra l’8 agosto 1945 ed avviato nei fatti il successivo 20 novembre. Settant’anni ed una manciata di settimane dopo, la drammatica esperienza è stata ricordata postalmente oggi dall’erede di uno dei Paesi vincitori, la Russia (gli altri furono Francia, Regno Unito e Stati Uniti). Ha firmato un foglietto da 70,00 rubli, dovuto ad Aleksandr Moscovets: nel francobollo vero e proprio figura l’aula del dibattimento; sui margini vi sono gli esterni dell’edificio, il rappresentante nazionale Iona Nikitchenko, il procuratore capo Roman Rudenko e parte degli incartamenti. “Ha costituito -è il commento diffuso da Mosca- la più importante azione legale congiunta degli Stati che hanno trionfato sul regime disumano della Germania nazista, garantendo una giustizia equa. Ha gettato le basi del diritto umanitario moderno e dell’etica politica contemporanea”.
Mosca ricorda il processo di Norimberga
14 Dic 2016 16:36 - FROM ABROAD
“Ha costituito la più importante azione legale congiunta degli Stati che hanno trionfato sul regime disumano della Germania nazista”. Settant’anni dopo, il foglietto